Arrivata la primavera e di conseguenza si ha la voglia di liberarci da costrizioni invernali ed essere disinvolti nei movimenti, allora perché non parlare di un capo di abbigliamento che tutti apprezziamo???
Ecco qui la storia e qualche curiosità...
La fabbricazione dei blue-jeans (o meglio la primogenitura) viene ricondotta, storicamente ma in maniera non sempre univoca, alla città di Genova, in virtù della grande tradizione tessile che fin dall'antichità ha costituito una importante voce nelle esportazioni liguri di manufatti .
Il termine inglese blue-jeans si pensa derivi direttamente dalla frase bleu de Gênes ovvero blu di Genova in lingua francese, ed utilizzato fin dal 1567.
E’ un pantalone confezionato con un tessuto chiamato denim, un tipo di stoffa robusta che un tempo era riservato esclusivamente ai lavoratori.
Il denim è realizzato in filato di cotone, la trama è di colore bianco o écru.
Prima della scoperta dei coloranti chimici il colore blu veniva ricavato dalla pianta isathis tinctoria, conosciuta volgarmente con il nome di "guado" o dalla pianta indigofera tinctoria, l'indaco.
Fu infatti nel XVI secolo che dal porto genovese iniziò la grande esportazione di questo materiale.
Già nel XV secolo la città di Chieri produceva un tipo di fustagno di colore blu che veniva esportato attraverso il porto antico di Genova, dove questo tipo di "tela blu" era usata per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto.
Secondo altre versioni i pratici e resistenti "calzoni da lavoro" erano in tempi remoti cuciti con tela di Nimes (da nimes e poi denim) di color indaco ed erano indossati dai marinai genovesi.
Nîmes era la concorrente diretta di Chieri nella produzione di questo tessuto.
Riguardo tempi più recenti, Giuseppe Garibaldi, che già era stato un marinaio nella Superba, durante lo sbarco dei mille a Marsala indossò come molti dei suoi garibaldini un paio di "genovesi", oggi conservati a Roma presso il Museo centrale del Risorgimento all'interno del Vittoriano.
Nel capoluogo ligure, nel novembre 2004 è stato realizzato un pantalone "blu di Genova" di dimensioni da Guiness dei primati, alto 18 metri, confezionato con seicento paia di vecchi jeans ed issato su un'alta gru del porto antico di Genova; è stato disegnato dagli studenti del Liceo Artistico "Carlo Barabino" e realizzato dagli studenti dell'Istituto Professionale "Duchessa di Galliera".
Si ritiene che, in Italia, uno fra i primi personaggi pubblici ad indossare i jeans sia stato il presidente della FIAT, l'avvocato Gianni Agnelli.
Addoro questo capo di abbigliamento che sa essere molto versatile, si presta ad una tenuta sportiva ma anche ad una più sobria.
RispondiEliminaUn saluto e buona domenica!
Un pò di storia spensierata.
RispondiEliminaBuonadomenica Paola,baci.
Buona domenica, Paola.
RispondiEliminaE' bella questa storia, parla di Genova una città importante,continua cosi'. Buona domenica baci.
RispondiEliminaCiao Paola!
RispondiEliminaConoscevo questa storia fino a dove citi Garibaldi, perchè ho lavorato anni nel settore tessile, poi è stato un interessante completamento.
grazieeeeee :-)
serena domenica e besitosssss!!
Apperò ... non lo sapevo mica ...
RispondiEliminaBuona domenica ^__^
Paola, mi piacciono molto i jeans..però preferisco l'ultima foto di questo post..eh eh..
RispondiEliminaUn bacione one...e buona domenica.
Ciao Anna,
RispondiEliminaben arrivata... lo so non per nulla è la mia città natale...
grazie del complimento... buona domenica anche a te... bacioni
Come sei acculturata!!!!!!!!!!! Grande Genovese...mi hai dato importanti notizie anche per il mio lavoro!!!Grazie come sempre Paola, ti mando un basito grande e buona domenica.
RispondiEliminaWow! Che bella rinfrescata di memoria circa la sua origine.....oramai è diventato indispensabile in tutto il mondo e per tutte le generazioni, e ancora una volta è la grande Italia che ispira il globo!
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