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Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!

28 giugno 2010

Un mondo fatato











Ognuno di noi crede alle favole???


Quelle a lieto fine...

in cui la principessa

incontra il suo principe azzurro!!!





Chi di noi non ha mai sognato

il principe azzurro???


Magari che si avvicinava a noi

con il suo destriero bianco!!!


A quella magia...

in cui la fatina

con una bacchetta magica

esaudisce ogni desiderio!!!


Un mondo fatato

dove orchi...

draghi...

fate e re...

popolavano le fiabe...


Dove geni...

incantesimi e bacchette magiche

tempestavano luoghi e tempi immaginari...


Dove i miracoli e i desideri

si avveravano in un batter d’ali...


Specie se raccontate

da una calda voce...

per avvolgere l’innocenza

di chi sta per addormentarsi...


Ecco che allora

la fantasia inizia a galoppare...

e...




Le favole esistono...

anche se proiettate in modo irreale...

racchiudono eterne verità...


Ma solitamente

le chiamiamo con un altro nome...

“amore”




Beh... voglio crederci!!!










21 giugno 2010

Hula









La Hula fa parte della tradizione delle isole Hawaii ed è passata attraverso diversi fasi nella sua storia e pare che la dea Laka, ha dato vita alla danza sull'isola di Molokaʻio.

Alle origini era una danza rituale sacra che preparava gli uomini alla battaglia e solo successivamente assunse una connotazione femminile.





Una leggenda narra della dea Pele, la dea del fuoco che, nella ricerca di un luogo sicuro per fuggire da sua sorella Namakaokaha’i (la dea degli oceani), trovò un’isola dove non poteva essere toccata dalle onde.

In quel luogo, su una catena di crateri Pele danzò per la prima volta la hula in segno di vittoria.


E' proprio per questa origine divina che la Hula fino agli inizi del XX secolo era circondata dall'aspetto rituale e di preghiera.

Gli insegnanti e gli studenti erano devoti a Laka, la dea della hula, e vivevano o si esercitavano nei templi dedicati alla dea, alla quale venivano fatte regolarmente delle offerte.


Nel 1820 i missionari arrivarono nelle isole e portarono con se la cristianità.

La regina Ka'ahumanu divenne di religione cristiana e fece distruggere tutti gli heau (templi sacri) e le immagini e misero fine ai rituali hawaiani.


Gradualmente il significato delle danze diventò fuorilegge in quanto considerata pratica pagana.

Così la Hula divenne clandestina e veniva praticata in segreto facendo si che
quest'arte non sia andata persa.


E' stato in questo periodo che la Hula assunse la reputazione di danza esotica e venne spesso rappresentata come intrattenimento per i marinai ed i turisti.

Nel 1830 il re Kamehameha III emesse un editto che garantiva la libertà religiosa ed i missionari, realizzando che la hula non poteva essere bandita la autorizzarono solo a condizione che i danzatori indossassero la tunica nello stile vittoriano a collo alto e con la manica lunga in sostituzione al pa'u.


La particolarità dell’Hula risiede nei singoli movimenti di mani, fianchi, piedi e nella loro sintonia.

Ricca di significato... infatti le mani sono di fondamentale importanza, descrivono ed imitano vari oggetti come le palme, il cielo, le stelle, l’acqua ed anche gli animali.


La danza racconta una storia attraverso i movimenti del corpo e della gestualità.

I danzatori diventano un tutt’uno a livello spirituale dell’anima con l’universo e la terra con il proprio corpo e con gli elementi terra, fuoco, vento e acqua.


La danza esprime amore profondo per la natura e per la creazione, ed è più di una danza è uno stile di vita, l’arte di vivere.

E’ una danza che risveglia la voglia di vivere, porta sole nella vita e rinforza la fiducia.




Una magica fusione tra le dolci e rilassanti movenze...

e le vibranti percussioni per fondersi in uno splendido

“discorso”



ALOHA!!!







14 giugno 2010

Gambe










I bambini del secolo scorso non avevano freddo alle gambe...

Beh, non lo so, veramente, se avessero freddo o no.

Anzi, ho il sospetto che nelle serate invernali sentissero qualche brividino, quando uscivano tutti coperti, cappello, maglione e capottino, ma con le gambe desolamente nude al di sotto degli implacabili pantaloncini corti o delle gonnelline alla Shirley Temple...





La moda del ‘900 non ammetteva eccezioni: i maschi avevano diritto ai pantaloni lunghi solo dopo la pubertà, quando iniziavano il liceo.

Prima, pantaloncini fino ai dodici-tredici anni e, in via eccezionale, come soluzione transitoria, un bel paio di pantaloni alla zuava, fino al ginocchio.


In quanto alle bambine, di pantaloni, corti o lunghi, non se ne parlava proprio: gonnelline svolazzanti e gambette al vento, con i calzini corti al di sopra delle scarpette lucide.

La moda casual non esisteva, allora, e l’unica eccezione, quando a scuola c’era l’ora di ginnastica, era la tuta blu con le scarpe “da tennis” per i maschi e la gonnellina nera o blu per le femmine.


Ma questo abbigliamento, ritenuto probabilmente un pò osè, veniva usato solo per lo stretto necessario: gli scolari si cambiavano in palestra e poi, alla fine dell’ora di ginnastica, si rimettevano i vestiti normali.

Le gambe dei maschietti, magre o grassocce che fossero, d’inverno prendevano una consistenza vagamente simile alla mortadella, con la pelle un pò livida per il freddo e punteggiata di rosso.


E non parliamo delle cicatrici: questa moda spartana non concedeva alle povere ginocchia dei ragazzini nemmeno la sottile protezione del pantalone, e ad ogni occasione seguivano due belle ferite da disinfettare con l’alcool, destinate a trasformarsi in croste spesse e scure.


Le femmine erano più tranquille, ma qualche bella caduta capitava anche a loro, magari mentre giocavano a corda o a tamburelli, e anche loro andavano in giro con le ginocchia vistosamente fasciate, dato che quei bei cerotti invisibili ancora non esistevano.


Tutti, maschi e femmine, detestavano quella regola ferrea che li teneva lontani dalla vita adulta.

I maschi cominciavano a sognare i pantaloni lunghi quando avevano dieci anni, e guardavano invidiosissimi i fratelli maggiori.


Con i pantaloni alla zuava si sentivano un pò ridicoli, ma li accettavano di buon grado perché sapevano che quella tenuta da Sherlok Holmes era l’anticamera degli ambiti pantaloni alla caviglia.


Le femmine invece odiavano i calzini corti che si arrotolavano sempre, le facevano sentire delle pupazzette.

Ma la loro ambizione era più remota: loro sognavano il primo paio di calze e l’attesa era lunga, bisognava avere almeno sedici anni, e forse più.


Però, quando quel momento arrivava, insieme alle prime scarpette con il tacco, era una vera magia...









7 giugno 2010

Pantera









Nell’oscurità della notte...

mi aggiro...

danzo con caldo ritmo...

adoro spostarmi...

con mosse studiate.





Tutto...

nei miei occhi a fessura...

è come un filo...

un filo luccicante.


In silenzio bramo...

e annusando il terreno

ne percepisco il fermento...

parlo...

con voce ammaliatrice...

verso la preda adocchiata...


Il mio istinto non si sbaglia...

ritornano i profumi...

le percezioni...

ritorno ad essere felino...


Muta

la lunga criniera nera...

s’allunga la coda...

sputano gli artigli...


Il mio corpo è pepe nero...

è un’arma letale...

avvolta dalla passione...

che attizza il desiderio...



addomesticami!!!



Image du Blog patty64.centerblog.net




3 giugno 2010

Touch you right now














Touch You Right Now

(Basic Element)




refrain:



Touch you right now
Yeah, yeah, yeah
Right now

refrain2:
I've got to touch you right now
try to keep it down
So nobody hears, you need to whisper
Gently in my ears
Everything you say, will show me the way..

I've got to touch you right now
try to keep it down
So nobody hears, you need to whisper
Gently in my ears
Everything you say, will show me the way..

I've got to touch you right now

refrain2

I've got to touch you right now
I've got to touch you right now

I've got to touch you right now
Now, now, now, now

refrain

refrain2

I've got to touch you right now
try to keep it down
So nobody hears, you need to whisper
Gently in my ears
Everything you say, will show me the way

I've got to touch you right now









Touch me!!!









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…E sono tua....
Come quando per gioco
mi tieni nel cerchio di fuoco,
Stringendolo lentamente
fino a rendermi meravigliosamente
tua...

E sono tua....
nell’ebbrezza dei tuoi desideri
e della tua passione....
La stessa passione che dà
un significato in più
ad ogni volta che ti dico
che ti amo...
ad ogni volta che ti dico
che ti voglio...


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