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Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!

28 marzo 2011

Mezzanotte










E' mezzanotte...

il buio mi avvolge...

e la tristezza cresce...



Attendo...

ansiosa...

l'abbondono dei sensi...

nella speranza...

di afferrare quel sogno...



quel sogno...

che mi parla di te...


D’improvviso...

uno squillo...

squarcia il silenzio della notte...



rispondo...

sento il tuo respiro...

e a fil di voce...



mi sussurri...

semplicemente...



buonanotte amore mio!!!












25 marzo 2011

Artisti 2











Tempo fa parlai di artisti sconosciuti o che rimangono nell’ombra...
“Artisti Mutilati” artisti che hanno inibito l'uso delle mani spesso per gravi disgrazie personali.

E attraverso la pittura essi prendono nuovo coraggio e possono fare, grazie ad Associazioni, di un hobby una professione.

Molti degli artisti eseguono dimostrazioni di pittura nel quadro di manifestazioni e workshop.

In tal modo desiderano dare sia forza ed energia nuove a persone che si trovano in simili condizioni, che dimostrare al pubblico la necessità di una maggiore sensibilizzazione sociale.

Ebbene oggi vi faccio conoscere altri capolavori...




Jolanta Borek Unikowska
(dipinto con la bocca)


Maria Dolors Vazguez Aznar
(dipinto con il piede)


Rudolf J. Lombard
(dipinto con la bocca)


Manuel Perreno Rivera
(dipinto con il piede)


Natalina Marcantoni
(dipinto con la bocca)


Kerrin Jilley
(dipinto con la bocca)


Mariusz Maczka
(dipinto con la bocca)


Trevor C. Wells
(dipinto con la bocca)


Chris Opperman
(dipinto con la bocca)


Natalina Marcantoni
(dipinto con la bocca)







L’arte è magia

liberata dalla menzogna

di essere verità!


(T.W. Adorno)










21 marzo 2011

La magia delle Primule











Narra una storia di molto tempo fa, che il popolo degli uomini e quello degli esseri fatati vivevano entrambi sulla terra, senza danneggiarsi a vicenda, e fu proprio in un prato, luminoso di primule gialle appena spuntate, che il re degli elfi perse il suo cuore per una donna mortale.




Erano i primi giorni di sole, e sulla terra erano nate le primule a rallegrare i prati col loro colore di pallido oro, dopo un inverno così lungo e cupo che persino gli esseri fatati ne avevano subito la tristezza.

Il Re degli elfi veniva da un mondo d'oro e di cristallo, attraversato da verdi lame di luce, luminose come raggi di sole, da un mondo dove tutto era bellezza, incanto e malia e dove abitavano bellissime fate.


Ma, un giorno, affacciandosi da una delle sue torri, vide occhieggiare tra la terra ancor secca dal freddo invernale quei primi annunci di sole, venne colto dal desiderio di far visita alla bellezza del mondo degli uomini.

Proprio da quelle parti viveva un nobile re, in un castello che si alzava superbo e possente sulla collina.

Anche il re era possente e superbo, e già avanti negli anni.


Con lui viveva la sua giovane sposa, un po' intimorita da quel marito così altero, un po' melanconica per la solitudine alla quale la costringeva la gelosia di lui.

Quel primo giorno di sole, anche la giovane regina, attratta dai primi raggi di luce e dai fiori gentili spuntati così numerosi nei prati, indossò un suo bell'abito di seta frusciante, verde come la tenera erba, scese dalle sue alte stanze e corse felice come una bimba verso quella promessa di primavera.


Ovunque, le primule profumavano del loro profumo leggero, del profumo di ogni cosa del bosco e dei prati.

Il re degli elfi era abituato alla bellezza del suo mondo e della sua gente, quando vide quella giovane donna mortale muoversi lieve in quel prato di primule gialle, con i lunghi capelli biondi che le danzavano leggeri dietro le spalle il suo cuore fu preso in un istante.


Si avvicinò dunque alla splendida giovane, promettendole che un giorno l'avrebbe condotta nel suo invisibile mondo.

E lei, alzando gli occhi a guardare quella bella creatura di un'altra epoca e regno, gli lesse nel cuore i sorrisi, la dolcezza, il riso gentile che egli aveva conservati per la compagna, e si abbandonò senza esitare a quella promessa sconosciuta di gioia.


La giovane però era a sua volta sposa di re, e non poteva allontanarsi dal proprio mondo senza il consenso del suo signore.

Fu così che un giorno il re fatato, si presentò alla corte del re mortale, e lo sfidò ad un gioco simile agli scacchi, che si giocava in quei tempi.

Imbaldanzito da due vittorie consecutive, ritenendo, nella sua superbia, impensabile una sconfitta, il re mortale sfidò infine la creatura non mortale ad una terza partita, invitandola a scegliere la posta della vittoria.


"Quello che il vincitore chiederà, sarà suo."

Disse sorridendo il re degli elfi, ed il re umano non vide - accecato dall'avidità delle due splendide vittorie consecutive e dalla sua stessa alterigia - il bagliore verde negli occhi dell'avversario.

Ovviamente, questa volta la vittoria arrise all'essere fatato, che espresse il suo desiderio : voleva lei, la bellissima sposa del re, la voleva da quando l'aveva vista danzare tra i fiori, in un giorno ormai lontano di primavera, e non era disposto ad aspettare un momento di più.


L'onore non avrebbe dovuto lasciare al re degli uomini alcuna scelta, eppure egli si fece istintivamente più accosto alla sposa, stringendo la spada, e tutti i suoi cavalieri con lui.

Il re degli elfi però, sguainò la sua spada e prese ad avanzare, impassibile, mentre la schiera si apriva magicamente per lasciarlo passare, raggiunse la donna e la cinse con il braccio che non impugnava l'arma.


Come per incanto, i due si sollevarono da terra, sempre più in alto, fino a quando sembrarono due uccelli, forse due cigni, che scomparvero nel sole.

Raggiunsero così la luminosa terra del sovrano fatato, ed è a causa di ciò che scoppiò la prima guerra tra gli uomini ed il popolo degli elfi, il cui re, però, non abbandonò mai la sua sposa mortale.


Si dice che ancora oggi, talvolta, nei primi giorni di sole dopo un cupo inverno, il re degli elfi e la sua sposa vengano sulla terra a raccogliere le primule d'oro dai prati, e sarebbe questo il motivo per cui questi fiori scompaiono così rapidamente dai campi.


Qualcuno racconta anche di avere intravisto la sagoma scura di due esseri, forse fatati, o forse solo due uccelli, volare in coppia contro il sole e...


scomparire nel cielo di primavera.





(dal web)





19 marzo 2011

Festa del papà 2011
















E’ una gioia per molti bambini

la festa del papà...

intenti a preparare regalini...

colorare disegni...


e imparare filastrocche

da donare al proprio babbo...



E' marzo, eccola qua,
c'è la festa del papà,
allor che regalare?

La cravatta da indossare?

Una penna luccicante
per il mio babbo importante?

Un portafoglio in pelle
o semplici cartelle?

Tanti bei cioccolatini
o soltanto i miei bacini?

Io so che al mio papà
basta che io sia qua!


(Marzia)




Ma non per tutti

questa ricorrenza è felice...


Ci sono molte famiglie

in cui il papà non c’è...

è andato via...

oppure volato in cielo...

e spiegarlo ai bimbi è difficile...


Di tempo ne è trascorso

e la mia mano è cresciuta...

ma ha sempre bisogno

di una mano più grande da stringere...


e anche se non ci sei fisicamente...

ogni qualvolta

se ne presenti l’occasione...

la percepisco dentro il mio cuore...


Ed ora in quell’immenso spazio

dove risiedi...

oltre le nuvole...

arriverà il mio abbraccio...


è l’augurio per te papà...

AUGURI PAPA’!!!







Auguri a tutti i papà

e auguri a tutti il cui nome è Giuseppe










16 marzo 2011

150 anni Unità d'Italia















Luoghi della memoria...

il centocinquantenario dell'Unità d'Italia...

partii da Genova il 5 maggio 1860...

proprio dallo scoglio di Quarto e prese avvio, con la spedizione dei Mille, la fase conclusiva del lungo percorso del movimento per l'Unità, che sarebbe culminata il 17 marzo 1861 nella proclamazione dello Stato unitario.

E come meglio impartire con un piccolo sunto della nostra storia ai nostri bimbi senza annoiarli più di tanto?

Ebbene leggendo qua e là nel web... ecco cosa ho trovato...


Nel 1800 l’Italia non era unita come la conosciamo oggi, ma divisa in tanti piccoli stati: il Regno Lombardo-Veneto, il Regno di Sardegna, lo Stato della Chiesa e il Regno delle Due Sicilie, i Ducati di Modena, Massa e Carrara, di Lucca e di Parma, il Granducato di Toscana.

Tutti quei stati, fatta eccezione per il Regno di Sardegna che era governato dal Re Vittorio Emanuele I, erano sottomessi all’Austria.

Questa situazione rendeva l’Italia una penisola poco sviluppata ed economicamente arretrata rispetto agli altri stati Europei.


In questo clima iniziò il Risorgimento, cioè il periodo in cui gli abitanti della Penisola diedero vita alle iniziative per la sua riunificazione.

Le persone che s’impegnarono per perseguire l’idea dell’Unità d’Italia si chiamavano patrioti.

Ma queste idee di liberazione non potevano circolare liberamente e quindi i patrioti si riunirono in società segrete.

La principale società segreta fu la Carboneria e i suoi componenti si chiamavano Carbonari.

Svolgevano le loro attività di nascosto per evitare che gli austriaci li arrestassero e imprigionassero.


Di tutti i patrioti che s’impegnarono nel periodo risorgimentale si ricordano in particolare Silvio Pellico, lo scrittore di “Le mie prigioni” il racconto del periodo in cui fu prigioniero degli austriaci e Giuseppe Mazzini che fondò la Giovine Italia mentre era in esilio in Spagna, che auspicava un Italia indipendente e repubblicana.

L’unificazione non fu un processo pacifico, ma la conseguenza dei moti rivoluzionari, cioè le battaglie contro lo straniero.

Ma i moti non bastarono e furono necessarie tre guerre d’indipendenza per giungere all’Unità d’Italia.


La prima guerra d’indipendenza scoppiò nel 1848, il Re di Sardegna, Carlo Alberto, su richiesta dei patrioti Lombardi dichiarò guerra all’Austria, inizialmente vittorioso fu poi sconfitto e dovette lasciare il Regno al figlio Vittorio Emanuele II.

La seconda guerra d’indipendenza scoppiò nel 1859 ed ebbe come conseguenza la liberazione della Lombardia e della Sicilia.

La liberazione della Sicilia avvenne con l’azione di Giuseppe Garibaldi che aveva un esercito di mille uomini, l’impresa è ricordata come la “Spedizione dei mille”.


Nel 1861 venne dichiarato il Regno d’Italia con capitale Torino.

Ma l’Italia non era ancora del tutto liberata… mancavano il Veneto e il Lazio.

Con la terza guerra d’Indipendenza fu liberato il Veneto e ancora restava il Lazio.

Nel 1871 i bersaglieri giunsero a Roma e aprendosi una breccia nelle Mura della città liberarono Roma.

Con lo spostamento della capitale a Roma fu così completato il processo di Unità.


E come non ricordare la “Lira”... tributo prezioso... che abbiamo tenuto fra le mani prima dell’avvento dell’Euro... che ci ha accompagnato come italiani nella storia del nostro Paese.

E per questa celebrazione l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno coniato una selezione di esemplari in tiratura limitata come insostituibile testimonianza per noi...


ed eredità per chi allora non era ancora nato...




VIVA L'ITALIA!!!









13 marzo 2011

Grazie e...











Cari amici... lettori e simpatizzanti vi ringrazio della vostra visita e contributo lasciato nel post precedente... grazie soprattutto per cotanta solidarietà e fiducia riposta in me... siete delle persone stupende!!!

Ho voluto dare semplicemente delle informazioni atte a difenderci da attacchi di persone irrispettose della libertà altrui...!!!

Un grazie lo rivolgo anche a coloro che hanno partecipato attivamente per divulgare il problema che si è verificato... e ovviare per un futuro senza altre antipatiche situazioni di disagio per tutta la rete web...





A proposito voi sapete cos’è l’indirizzo IP (Internet Protocol)?

E’ un numero che identifica un dispositivo collegato a una rete informatica e si distinguono in due gruppi “statici” e “dinamici” per identificare dispositivi permanenti e temporanei.

Indirizzo statico vuol dire che non importa quante volte il dispositivo si connette, l’indirizzo rimarrà sempre lo stesso...

Indirizzo dinamico vuol dire che ogni qualvolta che il dispositivo si connette l’indirizzo viene cambiato automaticamente.


Dopo questa premessa... sicuramente vi porrete la domanda... ma si può cambiare l’indirizzo IP?

Certamente ed è anche semplicissimo basta un semplice clik...

Si chiama Fast IP Changer l’utility gratuita per ambienti Windows che, attraverso una interfaccia permette di memorizzare le configurazioni fino a 4 network diverse.

Una volta scaricato il programma non richiede alcuna installazione ed è estremamente semplice da usare.

Dopo la configurazione, l’utente dovrà semplicemente indicare a quale LAN (Local Area Network) vuole interfacciarsi e sarà il programma a modificare l’attuale configurazione.


Detto ciò... mi scuso nuovamente per il disagio arrecato ad alcuni blogger da tale persona... che vorrei nuovamente ricordarle di prendersi una pausa di riflessione e valutare bene il suo comportamento e le parole che utilizza verso il prossimo perché sarà sempre dannoso per lei stessa...


Infatti...

“LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE”


Si dicono bugie, anche se siamo convinti che non dovremmo farlo... per mantenere la stima in noi stessi e ci giustifichiamo con buone dosi di ipocrisia.


Oppure

“LA VERITA’ PRIMA O POI VIENE SEMPRE A GALLA”

Quello che conta a proposito della verità è che l'autore di qualsiasi misfatto conosce la realtà delle proprie azioni e che questa conoscenza produce sconforto e conflitto psicologico nella coscienza di quella persona.

Forse nessuno verrà mai a conoscere la verità delle sue azioni, ma la sua coscienza ne avrà sempre preso nota e il conflitto psicologico tra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto farà sempre parte della vita di quella persona.




Concludo con un mega GRAZIE A TUTTI!!!







PS:

nello Scrigno dei Tesori

ci sono due premi significativi da ritirare...

affrettatevi!!!










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Lettori fissi





…E sono tua....
Come quando per gioco
mi tieni nel cerchio di fuoco,
Stringendolo lentamente
fino a rendermi meravigliosamente
tua...

E sono tua....
nell’ebbrezza dei tuoi desideri
e della tua passione....
La stessa passione che dà
un significato in più
ad ogni volta che ti dico
che ti amo...
ad ogni volta che ti dico
che ti voglio...


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