Nel primo ‘900 le signore al mare non si spogliavano, ma si limitavano a
cambiare abito, sostituendo pizzi e crinoline con vezzi marinari… il costume
era infatti un castigatissimo abito blu rifinito di bianco e provvisto spesso
di mutandoni in tinta.
Le
donne si facevano il bagno al riparo da sguardi indiscreti, e il passaggio
dalla cabina ai flutti del mare era assicurato da un complicato sistema di
botole e palafitte.
E comunque, all’uscita
dall’acqua, le signore si coprivano precipitosamente con ampi accappatoi.
E
i maschietti?
Anche per loro libertà di denudarsi... dovevano coprirsi con una improbabile calzamaglia, anch'essa a strisce marinare, che scendeva fino alle ginocchia, se non alle caviglie.
Anche per loro libertà di denudarsi... dovevano coprirsi con una improbabile calzamaglia, anch'essa a strisce marinare, che scendeva fino alle ginocchia, se non alle caviglie.
Chissà
che effetto faceva buttarsi in acqua con tutta quella roba addosso, che da
bagnata doveva pesare un sacco…
Ma tant’è… la gioia del
tuffo ha dovuto lottare per decenni con il pudore, e il costume da bagno ha
dovuto attendere per affacciarsi timidamente all’orizzonte.
Negli
anni ’30, le donne riuscirono a scoprire le gambe, mettendosi i primi costumi
di lana.
Era
finalmente arrivata la moda dei bagni di sole, considerati necessari per
mantenersi in salute, e il pudore cominciava a perdere terreno.
Dopo il bagno, era
d’obbligo cambiarsi, e le signore indossavano prendisole in maglia di cotone
leggero, con un accenno di schiena nuda.
La
vera rivoluzione, però arrivò dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’invenzione
del bikini, creato da uno stilista francese che, per sottolineare l’esplosività
della sua invenzione, lo chiamò come l’atollo dove era scoppiata una delle
prime bombe nucleari.
L’ombelico aveva
finalmente conquistato il suo posto al sole.
Intendiamoci, di ombelichi se ne vedevano, giusto tra le dive americane,
perché nelle spiagge italiane degli Anni ’50 impazzavano i costumi interi, di
rigido lastex, intervallati da prendisole di stoffa irti di stecche che
comprimevano le opulenze mediterranee e magari finivano con una bella
gonnellina arricciata copri-cosce.
Negli Anni ’60, con il miracolo economico, i bikini cominciarono a
rimpicciolirsi, e le fortunate fanciulle a ventre piatto sfoggiavano due pezzi
a quadretti rosa con reggiseno a balconcino, in pieno stile Brigitte Bardot,
mentre quelle più grassottelle continuavano a portare il costume intero.
E
i costumi degli uomini?
I maschietti si erano
liberati delle calzamaglie già negli Anni ’30, quando avevano cominciato ad
indossare dei costumi di lana che arrivavano fino alla vita, e lasciavano il
torso libero.
Con
gli Anni ’70, i bikini diventarono piccolissimi… due triangoli di tela per
reggiseno e un piccolo slip con laccetti sui fianchi.
Ma la voglia di libertà
delle donne era ormai scatenata, e anche quel minuscolo reggiseno spesso
spariva… era l’ora del monokini, uno slip e basta.
E i ragazzi non sapevano più dove guardare…
una vera rivoluzione…
una vera rivoluzione…
Ciao dolce donna, passavo di quà ed ho gustato la tua carrellata storica dei costumi, meno male che il mondo si è aggiustato ultimamente, che io mi ricordi sono andato sempre con un costume comodo per nuotare, sai amo il mare ed ho avuto la fortuna di fare il militare su una nave per sedici mesi ed ho girato un po il mediterraneo anche qualche porto straniero.
RispondiEliminaMi piace la tua frase, l'amore ci rende ladri e mia moglie dice che gli piace quando la supplico per avere amore da lei, molte volte si trovano donne sadiche che non vogliono donare amore, quando si vive per amore, ed è il motore che muove il mondo.
Con stima ti saluto.
Ciao Gaetano, lieta di averti donato un pò di piacere con questo post... di tanto in tanto mi piace tuffarmi nel passato e percorrere varie strade per arrivare sino a noi e constatare come il mondo cambia... :-)
EliminaSicuramente si... amando il mare fare il militare su una nave è una fortuna oltre ad aver avuto l'occasione per conoscere perlomeno le coste iitaliane...
Hai ragione l'amore è il motore che muove il mondo... mi auguro che le donne sadiche a cui ti riferisci ci riflettano :-)
Grazie Gaetano per la visita e se hai occasione di ripassare felice di accoglierti!!!
Ciao carissima!!!
RispondiEliminaBellissimo post!!! molto preciso nel raccontare i particolari...Certi aneddoti non li ricordavo più,e cosi li ho rivissuti. Erano molto belli i costumi degli anni 70.
Paoletta...un abbraccio forte forte ed una carezza a Te & Co.baciotti...
Ciao Anna cara sei sempre molto gentile nel commentare i post... e sono contenta che aprovi le mie scelte... ma soprattutto la storia dei costumi da bagno :-)
EliminaContraccambio anche per te e Co un abbraccio forte forte kisssss!!!