Questa vicenda accadde molto tempo fa, quando sulla terra tutto era ancora incontaminato.
Le persone si amavano e rispettavano gli animali.
I Pellerossa vivevano felici su questa terra benedetta dagli dei.
Trascorrevano il loro tempo a cacciare e a pescare.
Spesso, di sera, i giovani, riuniti in gruppo, contemplavano le stelle.
Pensavano che fossero le dimore degli Spiriti buoni e generosi che avevano concesso loro tutti quei magnifici doni.
Una sera, si accorsero che una di queste stelle, particolarmente luminosa, sembrava essersi avvicinata alla terra.
Poi constatarono che ogni notte si avvicinava un pò di più.
Una sera, si posò sopra i grandi alberi della foresta vicina.
I giovani, curiosi, si affrettarono correndo per vederla.
Al loro ritorno, riferirono ai saggi delle tribù che la sua forma ricordava le ali di un uccello.
La stella poteva anche essere il presagio di una disgrazia, ma infine conclusero che un astro così bello non poteva essere nefasto.
Immaginarono invece che desiderasse attirare l'attenzione degli uomini.
Dopo qualche mese, un giovane della tribù fece un sogno.
vide accanto a sé una ragazza di rara bellezza, vestita di bianco.
"Giovane uomo - gli disse - ritengo che la terra dei tuoi avi sia così bella, con i fiori, gli uccelli, i laghi e le foreste, che ho deciso di lasciare le mie sorelle e di venire ad abitare tra voi.
Chiedi ai saggi della tribù cosa è necessario che io faccia".
Quando il giovane raccontò il suo sogno, tutti capirono che si trattava della stella.
Cinque giovani Indiani, forti e valorosi, furono scelti per andare incontro alla stella e quando la videro scendere verso di loro le diedero il benvenuto.
La stella accettò la sacra pipa e seguì i suoi nuovi amici fino al villaggio.
A partire da quel giorno, era possibile vederla tutte le notti sopra i tee-pee, dove si tratteneva fino all'alba.
Con le sembianze della bella ragazza, apparve ancora in sogno al giovane Indiano e gli disse.
"Il mio più grande desiderio è di vivere tra voi.
Che forma devo assumere e dove posso posarmi?".
I saggi fecero sapere alla loro nuova amica che era libera di scegliere e il luogo e la forma che più l'avrebbero resa felice.
La stella scelse dapprima la forma arrotondata di una roccia, ma, essendo troppo in alto, si ritrovò isolata e nascosta agli occhi degli uomini.
Poi si trasformò in un fiore della prateria, ma comprese ben presto che i cavalli avrebbero potuto schiacciarla mentre correvano.
Allora, ebbe l'idea di vivere sul fiume, sugli stagni e sui laghi.
Infatti, avrebbe potuto vedere i bambini mentre giocavano sulle sponde e gli uomini a bordo delle canoe.
Sarebbe rimasta sempre accanto a loro.
Così dal giorno dopo, all'alba, tutti poterono vedere centinaia di ninfee di un candore immacolato, disseminate sui corsi d'acqua e sui laghi.
Gli Indiani, meravigliati, riconobbero immediatamente la loro amica stella e furono contenti
di poterla avere sempre vicino a loro sotto forma di ninfea.