Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!
La notte di San Silvestro si avvicina, tutto è magico…
fervono i preparativi per il Veglione di Capodanno…
e un’enorme festa saluterà
l’anno passato e quando la lancetta segnerà la mezzanotte del 31 dicembre noi tutti
festanti e sorridenti accoglieremo l'anno nuovo…
E quindi il mio augurio a tutti voi è… beh pensate… ad
una scatola piena d’amore…
La
stella di Natale è la pianta ornamentale più amata in tutto il mondo...
Ma non tutti sanno che
dietro a questa splendida pianta dalle foglie di colore rosso acceso, che
cambia tonalità secondo la varietà, si nasconde un passato ricco di storia e di
leggende.
Le prime tracce della stella di Natale risalgono all’epoca degli
Aztechi, in Messico, una delle grandi civiltà precolombiane, tra il
Quattordicesimo e il Sedicesimo secolo.
Secondo la leggenda, la pianta nacque da una storia d’amore finita male… le gocce di sangue scaturite dal cuore infranto di una dea azteca, appena
caddero a terra, si trasformarono in un cespuglio dalle caratteristiche foglie
rosse.
Proprio da queste foglie colorate della pianta, che riusciva a crescere
selvatica in un clima subtropicale e su un terreno molto arido, gli Aztechi
estraevano il pigmento rosso e lo usavano per colorare i tessuti e per
preparare i cosmetici, mentre la linfa lattiginosa era lavorata per produrre un
preparato medicamentoso antifebbrile.
A
darle il nome “stella di Natale” furono i missionari spagnoli.
A quei religiosi, la sua
forma così rigogliosa, nel periodo prenatalizio, ricordò quella di una stella… le foglie ramificate richiamavano infatti la stella di Betlemme, la famosa
cometa che guidò i Re Magi, da molto lontano, a fare visita a Gesù pochi giorni
dopo la sua nascita.
E
pure in questo caso la storia si intreccia con la leggenda.
Si narra che una vigilia
di Natale, in Messico, una bambina di nome Lola si fosse fermata a pregare in
una chiesa…
“Ti
prego, Gesù, aiutami tu. Proteggimi sempre, anche se sono troppo povera e non
ho nulla da donarti, nemmeno un fiore”, implorò la bambina.
A quel punto si narra
che apparve il suo angelo custode… “Lola”, le sussurrò l’angelo “raccogli le
erbe selvatiche che trovi al bordo della strada e portale davanti al presepe”.
La piccola obbedì… raccolse le erbe selvatiche e le mise in un vaso tra
i fiori che gli abitanti del villaggio avevano messo davanti al presepe… pochi
secondi dopo, quelle erbe selvatiche e insignificanti si trasformarono in
bellissimi fiori di colore rosso fuoco.
E con queste chicche lascio a tutti voi un grande e sincero augurio di
Buon Natale!!!
Girando per il mondo si possono
trovare dei piatti veramente “incredibili”… ormai l’uomo con la sua fantasia
non ha confini in cucina.
Non si tratta della
solita lista di cavallette fritte, aringhe marinate e formaggio con i vermi…
Beh… magari non proprio
disgustosi (d’altronde ogni cultura ha le sue bizzarre golosità)… ma piatti
estremi… che sfideranno di certo il palato.
Ecco qui una carrellata…
Occhi di tonno - Giappone
Nei
negozi giapponesi spesso si trovano degli strani pacchetti, che
"osservano" il cliente con i loro grandi occhi da pesce.
E in molti
bar, dove preparano anche il sushi, si possono gustare gli occhi di tonno già
cucinati, in umido o leggermente scottati.
Di buono, hanno poco… sotto un
involucro "gommoso" si trova una sostanza morbida e grassa, il cui
gusto ricorda quello dei calamari o del polpo.
Huitlacoche - Messico
L'huitlacoche
o "tartufo del mais" è un fungo parassita dei chicchi di mais. Le spore
penetrano nello spadice, crescono al suo interno e lo trasformano in qualcosa
di terrbile. Immaginare cosa possa passare per la testa di chi assaggia per la
prima volta qualcosa di così brutto e non appetitoso è molto difficile, ma
rimane il fatto che l'huitlacoche in Messico è un cibo molto costoso e
moltissimi piatti che lo contengono sono considerati vere e proprie
prelibatezze.
Shiokara - Giappone
La
cucina giapponese e i frutti di mare sono praticamente sinonimi, per questo non
c'è nulla da meravigliarsi se la maggior parte delle "schifezze" del
posto vengano dalle profondità del mare. Lo shiokara non è un piatto conosciuto
e diffuso come il sushi. Probabilmente perché sono dei calamari (di solito)
marinati nelle loro viscere e "dimenticati" per un mese in un
contenitore ermetico. Possiamo solo immaginare come sia il gusto di questo piatto ma,
tenendo conto di quello che c'è nelle interiora dei pesci, e indovinare
che nella versione fermentata di certo non migliorano.
Ragni fritti - Cambogia
Nel
Sud-Est asiatico si frigge e si mangia tutto quello che cammina, vola o nuota. Si possono trovare grilli, scarafaggi, scorpioni e cavallette e - perché no? -
anche provarli nel centro di Bankok. Ecco però che gli abitanti della Cambogia
si sono spinti oltre e, non più solo per una particolarità asiatica ma per la
fame durante la dittatura dei Khmer rossi, hanno iniziato a friggere i ragni. I
commercianti che vendono tarantole nere grandi come il palmo della mano fritte
si possono incontrare facilmente nella zona della città di Skuon, sulla strada
che da Siem Reap porta a Phnom Penh.
Muktuk - Canada - Groenlandia - Russia
Il
piatto tradizionale degli Inuit e degli Eschimesi è la pelle, completa di
grasso sottocutaneo, di balena, narvalo o beluga congelata. Di solito è un cibo
che viene consumato senza cottura, ma talvolta può anche essere fritta o
impanata. Dal punto di vista della sopravvivenza nel clima secco e rigido del
nord è una grande fonte di vitamine C e D. Dal punto di vista culinario no - il
gusto non è di certo come pollo.
Hakarl - Islanda
Ancora
un altro piatto nordico, in questo caso è stato ideato dai Vichinghi ed è
toccato in eredità all'Islanda. In passato le acque del luogo erano popolate da
squali polari, la cui carne però non era buona da mangiare a causa dell'alto
contenuto di acidi urici. Per questo motivo gli squali catturati venivano
sfilettati e appesi sotto una collinetta di pietre per un paio di mesi, durante
i quali perdevano l'urina e gli altri acidi urici. Poi venivano lasciati ancora
per 2-4 mesi all'aria aperta. Vengono preparati esattamente allo stesso modo
anche nell'Islanda dei giorni nostri; ma ora si possono giustificare solo come
rispetto per la tradizione, visto che sia il gusto che l'odore del piatto
ricordano lo squalo putrefatto.
Uovo centenario - Cina
Uno
degli antipasti cinesi più popolari si prepara molto semplicemente: le uova
vengono mischiate ad una soluzione alcalina ( di solito è una miscela di calce,
cenere e sale) e chiuse in un contenitore ermetico. Non per cento anni, come
suggerisce il nome, ma per un periodo che va dai 15 giorni ai 4 mesi. Dopo
questo rimane solo da sbucciare le uova e tagliarle a spicchi: l'albume assume
una consistenza gelatinosa, mentre il tuorlo diventa di un colorito
grigio-verde. Ad onor del vero l'unica cosa disgustosa delle
uova centenarie è solo il loro aspetto: la consistenza, ovviamente, è strana;
ma il gusto e il sapore sono molto neutri, a parte il tuorlo che acquista un
retrogusto di ammoniaca.
Biscotti con vespe - Giappone
A
proposito di novità della cucina giapponese, una cosa incredibile sono i
biscotti con le vespe, diventati popolari già nel XXI secolo. Immaginatevi un
cracker di farina di riso con una farcitura di vespe selvatiche precedentemente
scottate. Rispetto ai biscotti normali qui c'è un altissimo contenuto di
insetti proteine.
Beondegi - Corea del Sud
Un
popolare antipasto coreano sono le crisalidi dei bachi da seta bollite o in
umido: si possono trovare sia sui banchetti dei venditori ambulanti, sia sugli
scaffali dei negozi e anche sui menu dei bar. I beondegi si mangiano con salse
e spezie o si utilizzano per cucinare altri piatti. Gli esperti sono ancora in
dubbio su che sapore ricordano i beondeghi: alcuni sostengono sia il legno,
altri dicono sia più simile alla resina.
Zuppa di nidi di uccelli - Sud Est Asiatico
Per
noi i "nidi di uccelli" non suonano come qualcosa di commestibile, ma
i gourmand asiatici sono pronti a sborsare fino a 2000 dollari per un chilo di
questi! Non abbiate fretta di organizzare un pranzo di lavoro con la famiglia
di rondini che ha appena fatto il nido sotto il vostro tetto: per questo piatto
si utilizzano solo nidi di rondini-salangana, che vivono nel Sud Est Asiatico. In pratica, i loro nidi sono composti da saliva secca di uccelli e la famosa
zuppa ricorda come consistenza il muco o un budino molto denso. Chissà che gusto abbia la saliva, magari, questa zuppetta
vale i soldi che costa.
Escamoles - Messico
Alla
base di questo tradizionale piatto messicano ci sono le uova delle formiche
nere giganti. Si mangiano sia crude che fritte, o anche con tacos e guacamole
oppure in umido con cipolla e peperoncino. Le escamoles non sono economiche e
non è una sorpresa: le uova si trovano all'interno del formicaio, brulicante di
formiche molto aggressive, pronte a pungere molto dolorosamente. Tuttavia, se
siete in Messico, vale la pena almeno una volta di provare le escamoles: questo
cibo è considerato una prelibatezza e non solo è molto salutare, ma anche,
dicono, molto buono!
Sannakji - Corea
Mangiare
pesce o carne cruda è una cosa di cui ormai non si meraviglia più nessuno, ma
cosa faremmo se il cibo addirittura scappasse dal piatto? In Corea si può
assaggiare come antipasto il sannakji: un piatto composto da tentacoli appena
tagliati di polipo che ancora si muovono, conditi con olio di sesamo. Nonostante l'aspetto orribile e la possibilità che scappi, il sannakji è molto
popolare non solo tra gli abitanti del luogo, ma anche tra i turisti che dicono
sia molto buono.
Gamberi ubriachi - Cina
Dal
nostro punto di vista, questo piatto cinese è ancora più pauroso dei tentacoli
che si muovono del polpo già morto, perché è stato ideato per poter mangiare i
gamberetti ancora vivi. Proprio come dice il nome, prima di essere messi in
tavola questi gamberi di fiume vengono marinati nell'alcool così che,
"Ubriacandosi", diventano meno agili e praticamente non fanno nessuna
resistenza mentre vengono puliti e mangiati.
Cuy - Perù - Equador - Colombia
In
pratica il cuy non è altro che il porcellino d'India. A quanto pare gli
abitanti della regione andina non li regalano ai loro bambini come animali
domestici e nemmeno li usano per esperimenti in laboratorio, ma li allevano
nelle fattorie e li mangiano. Normalmente li cucinano fritti o stufati con le verdure. Dicono che sia molto buono e che somigli molto al coniglio.
Tepa - Alaska
È il
piatto tradizionale degli Eschimesi in Alaska. La seconda denominazione del
Tepa - "teste puzzolenti" - spiega piuttosto bene di cosa si tratta. Le teste dei salmoni vengono chiuse in una botte (talvolta anche con le
interiora) e sepolte sotto la terra per una o più settimane. Le "teste
puzzolenti" si mangiano crude e non vengono considerate come prelibatezze,
ma sono soprattutto un modo per utilizzare interamente il pesce, non
disdegnando nessuna sostanza nutritiva che si riesce ad ottenere.
Sangue e latte - Africa
Se in
Russia dire che una persona è "sangue e latte" significa che è in
ottima salute, in Africa questo modo di dire viene preso alla lettera. In
alcune tribù, in particolare fra i Masai, è sempre molto importante trovare dei
modi per sopravvivere. La mucca in Africa è una risorsa importantissima per
essere uccisa solo per la carne, allora viene estratto il sangue in modo che
non ci siano danni per l'animale. Viene mescolato con il latte e questo sangue
da alle tribù africane tutto il nutrimento necessario per la vita durante la
siccità e nei periodi in cui non c'è possibilità di trovare altro cibo.
Frittelle di sangue - Svezia - Finlandia
In
pratica si tratta di semplici frittelle, solo che al posto del latte c'è del
sangue fresco. Talvolta si mangiano con carne di maiale o di renna arrosto. In
realtà questo piatto è strano più che disgustoso, sia alla vista che al gusto
somiglia molto al sanguinaccio.
Tofu di sangue - Cina
Generalmente
il sangue finisce nelle preparazioni di molti cibi in moltissimi paesi del
mondo, ma dal punto di vista dell'originalità gli asiatici battono tutti. In
Cina e a Hong Kong è molto diffuso il cosiddetto tofu di sangue, preparato
cuocendo a fuoco lento il sangue di animali (in genere maiale o anatra). Come
risultato si hanno dei panetti gelatinosi che vengono tagliati a pezzi e consumati
nelle zuppe o stufati con le verdure.
Bruchi Mopane - Africa
Grossi
e verde scuro, i bruchi delle farfalle Saturnidi sono molto preziosi e, ancora
più importante, sono una fonte gratuita di proteine per gli abitanti di molti
stati africani. I bruchi vengono raccolti sugli alberi Mopane e bolliti o
essiccati al sole. Nell'Africa del Sud, dove i bruchi sono considerati una
prelibatezza, vengono allevati in fattorie e spesso vengono serviti anche nei
ristoranti.
Zuppa di pipistrello - Indonesia - Palau
Questo
piatto non si differenzia molto dalle zuppe tipiche asiatiche, anche
perché si cucina con il pipistrello, che ha un gusto molto neutro. Ma la
particolarità della ricetta è che si cucina con il pipistrello intero, completo
di ali, denti, peli e artigli. Anche in alcuni paesi del Sud Est Asiatico e
nelle regioni americane affacciate sull'Oceano Pacifico la carne di pipistrello
è usata per numerosi piatti, ma non in modo così brutale, visto che viene
privata dei peli e delle altre parti.
Gelato Royal Baby Gaga - Inghilterra
E, come bonus, qualcosa che non ha nulla di terribile. In effetti
l'abbiamo provato tutti (si, anche voi!), ma forse sotto un'altra forma. Nella
primavera del 2015 la fabbrica londinese The Licktators ha prodotto una partita
di gelato fatto di latte materno. In ogni senso, un vero e proprio "gusto
dell'infanzia", prodotto in occasione della nascita del secondo figlio del
Principe William e di Kate Middleton. Non estremo come gli altri nella lista,
ma di sicuro insolito.
Allora che ne dite di queste ricette avete coraggio di provarle???
La fotografia è una passione,
prima ancora che un lavoro.
Una fotografia è la
descrizione di un attimo che non verrà più.
Il nostro occhio al di là della semplice rappresentazione del soggetto
inquadrato, può trovarsi a osservare, da vicino, una luce accecante come una
gigantesca esplosione nucleare… oppure di vedere immagini della realtà, ma come
rivestita da una luce soprannaturale, vissuta come in un sogno piacevole e
distaccato.
Di cosa parlo???
Naturalmente della
bellezza silenziosa dove l'obiettivo punta verso ciò che non si vede… guardate!!!