In un tempo molto, molto lontano, un tempo così antico
che anche le rocce più vecchie non ne conservano traccia, il Creatore di tutte
le cose convocò presso di sé le diverse categorie di spiriti che aveva deciso
di destinare alla Terra.
Ad ognuna chiese di formulare il più grande dei suoi
desideri, al fine di procedere ad un’equa ripartizione delle specie.
Un
buon miliardo di stelle nacquero e morirono mentre i diversi clan ponderavano
con cura la delicata questione.
Infine ciascuno espresse la propria aspirazione dando
libero sfogo ad ambizioni e sogni.
“Vogliamo l’onnipresenza e l’invisibilità”
dissero i primi.
Nacquero così batteri, virus e microbi.
“Noi desideriamo la fortuna!”
E presero forma le ostriche perlifere.
“Noi vogliamo soggiogare il mondo”.
Il Creatore allora generò i vermi e tutta la brulicante popolazione sotterranea alle quale le altre specie, inesorabilmente,avrebbero finito per il consegnare le proprie spoglie.
“Noi chiediamo soltanto la virtù della pazienza.”
E vide la luce il ragno.
Taluni vollero l’eloquenza e furono trasformati in
pappagalli.
Altri, l’alta finanza, e il Creatore, riempì gli oceani
di pescecani.
Altri ancora avevano una fortissima inclinazione alla
convivenza sociale, lo pregarono di accordare loro la perfetta uguaglianza.
Furono pecore.
Furono pecore.
Certuni chiesero il talento di misurare con precisione
vaste distese e ampi territori.
Il Creatore li fece cammelli le cui gobbe non
sono altro che l’emblema del loro innato bernoccolo per le scienze esatte che
permette loro di attraversare gli immensi deserti terrestri senza mai
smarrirsi.
Altre richieste erano venate di poesia.
“Desideriamo diffondere la voce del vento ed
imparare l’alfabeto dei fiori.”
E le farfalle colorarono i cieli.
E le farfalle colorarono i cieli.
“Noi saremo gli eterni amanti della Luna, a lei
soltanto intoneremo i nostri canti sconsolati.”
Il Creatore generò i lupi.
Taluni spiriti originali e senza dubbio un po’ pazzi
affermarono:
“Noi vogliamo essere ammirati da tutti.”
Dio creò i pavoni.
Alcuni spiriti particolarmente rumorosi e inquieti si
alzarono in piedi per pretendere con tono altezzoso un quoziente intellettuale
eccezionalmente brillante e superiore agli altri.
Malgrado l’arroganza di una simile richiesta, il
Creatore si strofinò il suo unico immenso occhio e creò gli uomini.
Rimaneva, un po’ in disparte, un piccolo clan di
spiriti, stranamente silenziosi che osservavano la scena con un certo
divertimento.
“E voi,che cosa desiderate? Parlate senza
timore.”
La risposta giunse tra un mormorio soffuso.
“La saggezza, o nostro Signore.”
Fu così che apparvero i… gatti!”
Bellissimo racconto, a tutti è dato qualcosa, e qualcosa viene meno... ciao Paola e buona settimana, Angelo.
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