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21 maggio 2009

Giganti della natura









Giganti della natura vecchi di millenni.

Sono ultracentenari, o addirittura millenari.

Ogni regione ne conserva esemplari.

A volte si trovano proprio sotto i nostri occhi, ma non ci facciamo troppo caso.

Eppure sanno molto di noi, sono i testimoni del nostro passato.

Sono i giganti della natura, alberi monumentali che il corpo forestale dello stato ha censito e portato alla luce.

L’ Italia possiede un patrimonio di monumenti verdi forte di 22 mila “alberi di notevole interesse”.




Andiamo a conoscerli...
(non certo i 22mila... hehehehe)

L’albero più grande d’Italia è il “Castagno dei Cento Cavalli”... si trova nel comune di Sant’Alfio, in provincia di Catania, alle pendici dell’Etna.

E’ un albero che oltre ad essere più grande ha anche almeno 2000 anni.

Secondo una leggenda un forte temporale colpì la regina Giovanna d’Aragona che, in viaggio con il suo seguito di cavalieri in groppa a cento cavalli, trovò riparo proprio sotto le folte chiome del castagno.

Da qui il singolare nome attribuito all’albero.


Nel piccolo comune di Luras, in provincia di Sassari, da tremila anni o forse più vive e vegeta l’”Oleastro di San Baltolu”.

Se si pensa che questo albero è addirittura antecedente all’ età nuragica, la sua permanenza fino ai nostri giorni, e chissà per quanti anni ancora, ha del miracoloso.

E’ sopravvissuto a tutto… taglio boschivo, incendi, stravolgimenti naturali.

Ci sono alberi che si intrecciano alla vita di uomini illustri che hanno fatto la nostra storia.



A Todi, accanto alla statua dell’Eroe dei Due Mondi (Giuseppe Garibaldi) svetta un cipresso a lui dedicato per onorare il suo passaggio nel 1849.



A Sant’Eufemia di Aspromonte, in Calabria, immerso in una pineta stupenda spicca un pino laricio.

Questo patriarca verde racconta la famosa “giornata aspromontana”, quando, il 29 agosto del 1862, l’esercito regio si scontrò con Garibaldi e i suoi volontari per fermarne l’avanzata verso Roma.

In quell’occasione il Generale fu ferito da due proiettili (da qui la canzoncina “Garibaldi fu ferito ad una gamba...”).


Ben cinque sono gli alberi monumentali che celebrano il Poverello d’Assisi.

Tra i più noti è il Leccio dell’Eremo delle Carceri nel monte Subasio ad Assisi, che Giotto dipinse nella Basilica Superiore di San Francesco.


Un altro esemplare di straordinaria bellezza è il “Faggio di Rivodutri”, in provincia di Rieti.

La tradizione narra che il Santo si trovasse sul monte Fausola quando scoppiò un temporale.

San Francesco allora cercò riparo sotto questo faggio che, per volontà di Dio, inarcò i suoi rami per proteggerlo dalla pioggia.


Dalla letteratura, invece, proviene la “Quercia del Tasso” dove il poeta soleva riposare e meditare.

La si incontra sulla collina del Gianicolo a Roma (ormai rimane solo un tronco inaridito a seguito del fulmine che lo colpì nel 1843).


Ci sono alberi che ricordano anche gli usi e le tradizioni popolari... tra questi il “Cerro di Vetralla” , in provincia di Viterbo.

Ai piedi dell’albero, l’8 maggio di ogni anno, si celebra lo “Sposalizio dell’albero”... il sindaco e una folla di “testimoni” ricordano il possesso del bosco e del monte Fogliano e per l’occasione il secolare cerro viene inghirlandato e ricoperto da un velo da sposa.


Millenari o secolari, questi patriarchi della natura sembrano indistruttibili.

Solo apparentemente, però.

Diversi sono i fattori di rischio… molti dipendono dall’azione dell’uomo.

Il vandalismo è uno di questi.

Come proteggerli?








14 commenti:

  1. Sai io credo che molte anime rinascano negli alberi,per quello li abbraccio,li adoro,,li bacio,lecco la loro linfa,non rieco a staccarmene.
    Buonanotte,un bacio

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  2. Già, come proteggerli...
    Rispettandoli e educando i figli e gli altri a rispettarli..
    Sono monumenti e come tali devono essere trattati.
    saluti

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  3. Gli alberi sono un mio rifugio,
    li cerco,e mi dà ombra,fresco e
    profuma.Mi abbraccia con i suoi grandi rami,mi cullo sotto di essa.
    Mi sento inebriata...
    E quando si è innamorati,sulla corteccia si disegna un cuore
    con le proprie iniziali,come simbolo d'AMORE.
    Che meraviglia...
    Ti abbraccio caramente, baci baci
    a Te e CO.

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  4. X Anna

    Certamente sono fonte della nostra vita... ci proteggono da ciò che l'atmosfera inquina...
    Si certo gli innamorati incidevano le loro iniziali (molto romantico)... loro sano tutto del nostro essere... bisogna preservarli... curarli... non lo dimentichiamo...
    Ciao cara Anna buona giornata un abbraccio a te e Co.

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  5. Ma che meraviglia..è vero proprio un patrimonio inestimabile.
    Come possiamo salvarli? Beh intanto diciamo a qualcuno di non incidere nulla sulla loro corteccia ;-)
    un bacio a presto

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  6. Paola, io abbatterei l'uomo COGLIONE!!!
    Ecco come si fa a proteggerli...
    Un bacione one one oneeeeeee

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  7. Bel post, molto esauriente ed...ecologico. Speriamo che i giovani recepiscano il messaggio. Ciao, Martin

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  8. Cara Paola come hai ragione. Gli alberi mi affascinano particolarmente. Non sai Quanto ho sofferto quando al porto per i lavori della metropolitana hanno sradicato tutti i pini che erano li da anni.

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  9. Che bel post Paola, complimenti!!!!
    Tantissime cose non le conoscevo, altre le avevo lette ma non le ricordavo più... è stata una bella lezione di storia e di ecologia...
    Come fare a salvarli?
    imparare il rispetto, impararlo e insegnarlo ai propri figli...
    ti abbraccio
    Maria Rosa

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  10. Qui non si ha il rispetto per le persone...figuriamoci di un albero!
    ...E' tutto da rifare!

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  11. Cara Paola,
    ancora un post molto interessante,
    c'è sempre qualcosa da aggiungere al nostro sapere.
    Chiedi come proteggerli?
    Io penso con l'educazione che avevano i pellerossa che consideravano tutto ciò che stava sulla terra necessario come la vita stessa e pertanto da rispettare e amare... ma quelli erano solo selvaggi...noi siamo civilizzati :-(( a noi (non tutti per fortuna) servono leggi e punizioni per non fare del male alla natura....

    ti lascio una buona serata e.... besitossssssssssss

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  12. Grazie Paola per le splendide parole...
    buona serata
    Maria Rosa

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  13. Sai la mia passione qual'è fotografare gli alberi! li adoro ....ti auguro una serata splendita insieme a Giorgio un abbraccio grande Mary

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  14. ciao paola,una cosa bella da fare è abbracciare un albero,nel silenzio della foresta,lo senti vivo senti il battito del tuo cuore dentro l'albero,ciao notte.

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