C’era una volta,
tanto e tanto tempo fa,
in un castello incantato,
una strega cattiva che teneva un piccolo usignolo rinchiuso in una gabbia dorata;
l’uccellino non poteva volare e più restava rinchiuso nell’angusta prigione,
più le sue ali si atrofizzavano e la piccola bestiola,
giorno per giorno,
diventava sempre più triste.
Soffriva a tal punto che anche l’ugola iniziò a dare problemi e il piccolo non riuscendo più a cantare venne ignorato da tutti i regnanti e di conseguenza abbandonato al suo destino nella torre più alta del castello.
Un giorno una delle fate del regno udì dei lamenti che provenivano dalla torre del castello e decise di salire per vedere chi avesse bisogno di aiuto.
Con sommo stupore la giovane trovò l’usignolo in un angolo della gabbietta tremante e in preda alla tristezza;
La fata soffriva nel vedere il piccolo uccellino rinchiuso,
cosi decise di chiedere aiuto al grande mago del reame.
Il mago disse che per sciogliere l’incantesimo avrebbe dovuto trasformarsi in una chiave magica e aprire la gabbietta,
ma ciò avrebbe significato abbandonare tutti i suoi poteri e diventare una fanciulla come tante nel reame.
La scelta era ardua, ma il suo amore per il piccolo era talmente forte che subito si trasformò in una chiave e liberò l’amico dalle catene che lo tenevano vincolato alla torre e alla strega.
L’usignolo apri le ali e iniziò a volare e la gioia divenne tale da cantare per ore e ore una melodia dolcissima.
Il sacrificio della fata ridiede la libertà al suo piccolo amico.
Un giorno una delle fate del regno udì dei lamenti che provenivano dalla torre del castello e decise di salire per vedere chi avesse bisogno di aiuto.
Con sommo stupore la giovane trovò l’usignolo in un angolo della gabbietta tremante e in preda alla tristezza;
non sapendo cosa fare la fata cercò di scardinare la piccola porticina della prigione che arrecava sofferenze al povero animaletto,
ma non vi fu nulla da fare,
sfortunatamente la strega cattiva aveva avvolto la gabbia con un sortilegio,
nessuno poteva romperlo e solo a costo di un grande sacrificio le sbarre di quella prigione sarebbero state varcate da qualcuno.
La fata soffriva nel vedere il piccolo uccellino rinchiuso,
cosi decise di chiedere aiuto al grande mago del reame.
Il mago disse che per sciogliere l’incantesimo avrebbe dovuto trasformarsi in una chiave magica e aprire la gabbietta,
ma ciò avrebbe significato abbandonare tutti i suoi poteri e diventare una fanciulla come tante nel reame.
La scelta era ardua, ma il suo amore per il piccolo era talmente forte che subito si trasformò in una chiave e liberò l’amico dalle catene che lo tenevano vincolato alla torre e alla strega.
L’usignolo apri le ali e iniziò a volare e la gioia divenne tale da cantare per ore e ore una melodia dolcissima.
Il sacrificio della fata ridiede la libertà al suo piccolo amico.
buon giorno a tutti..........buon giorno amore la grazia con cui racconti le fiabe fa di te una narratrice unica......ma e' il modo con cui penetri dentro i sogni che ti rende fantasticamente unica....smackkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk
RispondiEliminaBella favoletta, letta tutta d'un fiato. Complimenti Paola ^__^.
RispondiEliminabellisima fiaba!!Con immagini davvero belle..
RispondiEliminaBuona Domenica.
RispondiEliminaBel Racconto...ti aiuta a riflettere.
Cinzia
Ciao, finalemente vengo a visitare il tuo blog... scusa il ritardo ma è stato un periodo professionalemte e socialmente molto impegnato per me!
RispondiEliminaComunque ti metto tra i miei preferiti, il tuo blog è davvero carino...
Una favola davvero carina: ti fa capire che anche aiutando gli altri si può essere felici!
RispondiEliminaUna fiaba che parla di coraggio e d'amore. Una gran bella fiaba.
RispondiEliminaciao tesoro,
RispondiEliminaoggi voglio proprio ringraziarti. Mi hai fatto riscoprire il piacere di una canzone che avevo quasi dimenticato...e che mi ha dato sensazioni bellissime. Un abbraccio e buona domenica! Kikka
BELLO IL TUO BLOG...CIAO.
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