Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!
Si fa un gran parlare di "zingari" e dell'allarme sociale che ruota intorno alle numerose comunità Rom sparse per l'Italia ma in realtà conosciamo solo una parte dello spirito di questi popoli ed ignoriamo totalmente le loro tradizioni e la loro cultura fermandoci all'apparenza ed agli stereotipi.
Perchè, allora, non conosciamo meglio la realtà e la cultura zigana?
Aldilà del preconcetto e della xenofobia, alimentati da fatti di cronaca.
Gli zingari hanno una sola religione: la libertà.
In cambio di questa rinunciano alla ricchezza, al potere, alla scienza e alla gloria.
Il loro segreto sta nel godere ogni giorno le piccole cose che la vita offre e che gli altri uomini non sanno apprezzare: una mattina di sole, un bagno nella sorgente, lo sguardo di qualcuno che li ama.
A loro piace camminare sotto le stelle, avere per tetto il cielo, la loro è una vita semplice, primitiva.
A loro basta un fuoco per scaldarsi e le canzoni quando sono tristi.
Le radici della loro cultura si devono ricercare in India.
Si incrociano molti successivi influssi, a cominciare dalla cultura dei Veda.
Nelle sue secolari migrazioni il popolo Sinti è entrato in stretto contatto con molti altri popoli assumendone, in parte, usi e costumi; ma poiché queste migrazioni si sono realizzate in tempi e con itinerari diversi, è difficile parlare di un'unica cultura dei Rom e dei Sinti.
Gli elementi comuni a tutti i gruppi zingari non sono molti, basti pensare alle varie lingue parlate dal nostro popolo, alle religioni professate, alle diverse tradizioni.
A parte l'origine, è comune il sentimento che esprime questa poesia:
“Sono vecchio e affaticato ma non posso restare.
Gli zingari si fermano solo per morire, perchè la strada è la loro vita.
Sulla strada veniamo al mondo, lungo le strade viviamo, in fondo ad una strada ci prende la morte.
Così è la nostra vita siamo poveri ma felici.
La nostra ricchezza è lo star seduti attorno ad un fuoco ad ascoltare il violino che suona.”
Elementi culturali comuni sono: il senso di indipendenza, il ruolo della vita, il rifiuto della guerra come istituzione, l'attenzione per i bambini, l'autorità paterna ed il ruolo subordinato della donna, l'amore per la musica, il senso del magico.
Il vincolo con la famiglia e con il clan a cui appartengono è molto forte.
La sensibilità degli zingari per la musica è proverbiale.
E' facile trovare negli accampamenti dei Sinti e dei Rom degli strumenti musicali, soprattutto violini, cimbali, chitarre.
Un esempio della creatività zingara nel campo della musica è il flamenco: una espressione musicale tipica dei gitani, cioè dei rom di Spagna.