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Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!

31 ottobre 2009

Halloween 2009















La casa è circondata dalle tenebre...





fuori imperversano spiriti vendicativi...

spiriti che squarciano la notte scura...





mostri assetati di sangue...

streghe che danzano...

bambini curiosi e adulti troppo scettici...






È la notte di Halloween...

la festa più tenebrosa dove gli spiriti defunti...







le streghe...




i demoni e tutte le anime

si svegliano

e circolano seminando terrore e paura...





Durante questa notte le persone non devono dormire...

bensì accendere dei fuochi e fare molto rumore

per proteggersi da un simile pericolo.









E allora cosa c’è di meglio che gustare questo video tenebroso?












BUON HALLOWEEN A TUTTI







29 ottobre 2009

Farmacista









Il farmacista nel ‘900 aveva un gruppo ristretto di amici: il medico, naturalmente, ma anche il sindaco, il maresciallo e pochi altri maggiorenti.

E lui in quel gruppo non era certo il meno importante, perché la farmacia era un luogo di grande prestigio, dove la gente entrava con timore reverenziale.





Il farmacista era lì, dietro il bancone, con il suo camice bianco, pronto ad ascoltare i clienti e a dare consigli.

Ogni tanto spariva nel retrobottega, e si sentiva solo il rumore sordo del mortaio mentre lui pestava e mescolava sostanze.


Si chiamavano prodotti galenici, quelle pozioni ancora in odor di magia che il farmacista preparava per i clienti,e servivano per curare tutti i tipi di malanni, dalla tintura di iodio per disinfettare al talco mentolato per rinfrescare la pelle, dai cachet per il mal di testa confezionati a mano sigillando due ostie alla purga preparata con un po’ di olio di mandorle.

E, su richiesta, nella purga il farmacista poteva anche aggiungere un po’ di aroma di vaniglia o di caffè...


Alle pareti, scaffali pieni di vasi di ceramica, mortai, bilance e vetri di tutte le misure: Un luogo di fiaba per i bambini che, un po’ intimoriti, giravano lo sguardo su tutti quegli oggetti misteriosi.

Nell’aria aleggiava un pulviscolo che emanava un odore acre e sottile, dove il profumo del talco mentolato si mescolava all’afrore del bromoformio.


Si andava in farmacia con la ricetta del medico, ma anche senza, perché bastava chiedere consiglio al farmacista che, con il biancore del suo camice e spesso della sua capigliatura, aveva un aspetto paterno e rassicurante.


Oltre alle medicine si poteva comprare in farmacia anche qualche bella scatolina di latta con dentro delle caramelle al miele o alle violette da tenere in borsetta per le grandi occasioni, o per fare contenti i bambini.

Con parsimonia, però, perché, quelle caramelle costavano un bel po’, e magari contenevano un po’ di codeina per calmare la tosse.


Tra gli scaffali si vedevano strani attrezzi sanitari, come il bacili per lavande nasali, gli inalatori a vapore e i clisteri a pompa, mentre intorno alle pareti erano allineate bottiglie di tutte le misure e vasi di Boemia colmi di sostanze.


C’erano anche dei libri misteriosi: erano gli erbari, pieni di illustrazioni, che il farmacista usava per riconoscere le erbe da mescolare nel retrobottega.

Insomma, la farmacia era davvero una cattedrale della medicina, un luogo semisacro da frequentare con molto rispetto.


E se il farmacista aveva una figlia in età da marito, tutti i giovani del paese la guardavano con un certo interesse: lei era davvero un buon partito...








26 ottobre 2009

Sfida










Mi vuoi sfidare?

So che ami giocare...

allora gioca con me





Sono nel mio letto...

vieni a svegliare

i miei sogni...


Vieni a srotolare

dal mio corpo

le lenzuola...

mi avvolgono...

nuda...

sensuale...


Le ciocche dei capelli...

si posano delicate

sul seno

ed un brivido

mi attraversa la schiena...


Ora...

sento il tocco delle tue mani...

indaga senza ostentare...

eccita senza mostrare...


Turba...

i sensi con raffinatezza...

ignoro i tuoi movimenti...

ignoro l’estetica dei tuoi gesti...

Mostrameli!!!


Scivola...

nell’infinito desiderio...

appaga i sogni...

viaggia nei miei occhi...


e asseconderò le tue frenesie








24 ottobre 2009

Scioglilingua









Sono terribili!!!


Ma sono un divertentissimo esercizio

per la propria abilità nel parlare.


Sono difficilissimi da recitare...

i più bravi li ripetono molte volte consecutive

cercando di aumentare la velocità.


Tante volte i bambini e i ragazzi

risultano più abili di noi adulti.


Vi confesso che mentre li stavo scrivendo

ho avuto qualche problema

e ho dovuto correggere più volte.


Non credete che sia poi così difficile?


Beh!!!


Allora provateci e...

buon divertimento!!!





Una rara rana nera sulla rena errò una sera,

una rara rana bianca sulla rena errò un pò stanca.


Verso maggio con un paggio vo in viaggio.

Non vaneggio, nè matteggio; forse è peggio!

Se mi seggo, più non reggo: mangio o leggo.

Se non fuggo qui mi struggo,

ma se fuggo vado al poggio e un alloggio là mi foggio,

sotto un faggio, con coraggio.


In un pozzo poco cupo si specchiò una volta un lupo,

che nel poco cupo pozzo andò a battere di cozzo

con un cupo tonfo fioco da smaltire a poco a poco

e credette di azzannare un feroce suo compare;

ma rimase brutto e cupo il feroce sciocco lupo.


Sul campanil d'Antroccoli

c'è una biribaula con trecento biribaulini;

se la biribaula muore,

chi sbiribaulinerà i trecento biribaulini?


Se la serva non ti serve,

a che serve che ti serva di una serva che non serve?

Serviti di una serva che serve,

e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.

Te lo dice il tuo servo Servo Servi.


Se l'arcivescovo di Costantinopoli

si volesse arcivescovoscostantinopolizzare,

vi arcivescovocostantinopolizzereste voi

per arcivescovoscostantinopolizzar lui?


Ciccio ciaccia con la ciccia ma più ciaccia più pasticcia,

si mettesse invece a ceccia e ciucciasse la sua ciuccia,

con il ciuccio della boccia non farebbe

più pasticci il sor Ciccio degli impicci.


Pisa pesa e pesta il pepe al papa;

il papa pesa e pesta il pepe a Pisa.


Filo fine dentro il foro,

se l'arruffi non lavoro,

non lavoro e il filo fine fora il foro come un crine.


Nel castello di Mister Pizza

c'era una pazza che spazzava

con una pezza di pizzo nel pozzo.

Mister Pizza diede una pizza alla pazza che spazzava

con la pezza di pizzo nel pozzo.

La pazza rifiutò la pizza,

così Mister Pizza buttò la pazza,

la pizza e la pezza nel pozzo.


Tre fiaschi stretti stan dentro tre stretti fiaschi,

ed ogni fiasco stretto sta dentro lo stretto fiasco.


"Tu, che tatt’ attacchi i tacchi,

attaccami i tacchi!".

"Io, attaccare i tacchi a te?

Attaccati tu i tuoi tacchi!".










22 ottobre 2009

Animali sacri "I gatti"









Nell’antico Egitto non tutti gli animali erano considerati sacri e, tra questi, solo determinate specie di coccodrillo, di serpente o di falco.

In epoca tarda, probabilmente a causa del progressivo ed inarrestabile sfacelo del regno egizio, la religione sfociò sempre più nella superstizione che portò a riti e a credenze molto particolari.

Ad esempio i gatti





Quelli domestici erano adorati e raffigurati in dipinti, sculture e incisioni.

Gli Antichi Egizi tenevano in grande considerazione questo animale, tanto che lo scelsero per rappresentare Bastet e Sekhmet, sorella di Bastet ed anch'essa raffigurata con parti di gatto.





Il gatto condivideva con Bastet la fertilità e la chiaroveggenza...




mentre con Sekhmet la preveggenza, infatti rappresentava la giustizia e la potenza e veniva interrogata dai sacerdoti per conoscere i piani del nemico e quindi aiutare i soldati in battaglia.




Gli Egiziani avevano un modo di dire:

“non si accarezza la gatta Bastet prima di aver affrontato la leonessa Sekhmet”.

Bast era infatti comunemente accoppiata a Sekhmet, la dea dalla testa di leone di Memphis, Wadjet ed Hathor.





Questo modo di dire affonda le sue radici nella leggenda di Ra che, infuriato, provocò una siccità…evento terribile per gli egiziani che vivevano delle piene del Nilo.

Quando si fu calmato, Ra mandò Thot a cercare Bast in Nubia, dove la dea si nascondeva sotto forma di leonessa (Sekhmet).





Discendendo il Nilo, Bast si era bagnata nel fiume in una città sacra a Iside, trasformandosi di nuovo in gatta ed era entrata trionfante a Per Bastet (città dei gatti), dove fu poi trovata da Thot.




I gatti erano considerati animali sacri al punto che, se accidentalmente ne veniva ucciso uno, lo sfortunato responsabile doveva essere punito con la morte.

In caso di incendio o qualsiasi emergenza che richiedeva l'evacuazione di un'abitazione, il gatto doveva essere salvato prima di ogni altro membro della famiglia e degli oggetti che si trovavano nella casa.





Quando un gatto moriva, per le persone a esso legate cominciava un lungo periodo di lutto, caratterizzato dalla rasatura delle sopracciglia e dalla percussione di gong funebri per esprimere il dolore.

Gli Egizi credevano che anche per il gatto esistesse l'aldilà e perciò anch'essi venivano mummificati e, quindi, sepolti, con tanto di funerale.





In una tomba del 1700 a.C. circa, furono trovati diciassette scheletri di gatto, ognuno dei quali era stato provvisto di una ciotola per il latte che ne assicurava la sopravvivenza nell'aldilà, insieme a topi e piccoli animali mummificati.




Nell'antica città di Beni Assan in un solo cimitero furono rinvenute più di trecentomila piccole mummie.










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Come quando per gioco
mi tieni nel cerchio di fuoco,
Stringendolo lentamente
fino a rendermi meravigliosamente
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E sono tua....
nell’ebbrezza dei tuoi desideri
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La stessa passione che dà
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che ti amo...
ad ogni volta che ti dico
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